La notizia di un altro collega suicidatosi a San Gimignano rattrista e lascia senza parole. Una giovane vita che magari apparentemente sembrava avere un’esistenza normale che si chiude nella propria auto e si toglie uccide con freddezza e distacco da tutto ciò che lo circonda, non può che far riflettere anche chi aveva la responsabilità di tutelare professionalmente questa persona. Si è agito correttamente o si poteva fare di più evitando l’irreparabile?

L’esercizio sindacale nulla può contro l’imponderabilità della mente umana, eppure resta l’amaro in bocca per non essere riusciti, nonostante la testardaggine con cui per anni ci abbiamo provato, a convincere l’amministrazione penitenziaria e i responsabili politici che di volta in volta si sono alternati alla guida del dicastero della giustizia, di quanto deve essere fatto per mettere in sicurezza anche sotto  l’aspetto legato al benessere psichico il lavoro degli agenti di polizia penitenziaria.

Abbiamo fatto tutto quello che c’era da fare denunciando più volte lo stato di abbandono degli agenti che subiscono anche lo scollamento tra vertice e base e le uniche iniziative poste in essere da chi ha la responsabilità sono azioni spot senza progettualità e concretezza nell’affrontare un problema, quello del disagio personale e professionale, che trova in questi tragici eventi solo la punta di un iceberg.

Proprio nei giorni scorsi commentavamo il suicidio di un altro detenuto ribadendo la necessità di aumentare la presenza di esperti (psichiatri, psicologi, educatori e assistenti sociali) nelle carceri più che disporre ispezioni, ma mentre non possono essere accomunate le vicende che riguardano soggetti reclusi con quelle degli operatori della sicurezza che devono custodirli, non possiamo che ribadire che occorre una seria politica preventiva e un’indagine profonda tesa ad intercettare il malessere che serpeggia in chi, confrontandosi giornalmente con mille difficoltà opera nelle carceri mettendo a rischio la propria incolumità psicofisica.

Solo così non dovremmo commentare più morti tra le fila della polizia penitenziaria, perché se è vero che è difficile individuare le ragioni di un tale gesto, è opportuno mettere in campo tutte le energie affinché chi per lavoro possiede un’arma possa conservare quell’equilibrio di cui necessita per adempiere ai suoi compiti senza restarne schiacciato.

Molto va fatto in questa direzione e chi come noi ha proposto centri di ascolto anche anonimi non può che ribadirne la necessità e chiedere al neo vertice del DAP e al Ministro Bonafede, cosa si aspetta ancora per procedere?

Che altre famiglie piangano i loro cari senza sapere se potevano essere salvati?

Questo è un altro tassello di una riforma strutturale e culturale del sistema penitenziario che va posto all’ordine del giorno dei nuovi vertici e questo è quello che con rinnovata energia chiederemo anche per il collega che si è tolto la vita, troppo giovane per lasciare gli affetti che aveva.

Ai suoi familiari e ai suoi colleghi va il nostro cordoglio per la sua tragica scomparsa. R.I.P.

Giuseppe Moretti - Presidente USPP

Un detenuto di origine libica ha distrutto una cella presso il carcere di Carinola (Caserta) dove è attualmente recluso. Lo rende noto Ciro Auricchio, segretario regionale dell’Unione Sindacale della Polizia Penitenziaria. Il raptus dello straniero ha provocato tensione e caos nel carcere. Solo dopo alcune ore la situazione è tornata calma e il libico è stato bloccato e sedato. In un comunicato il Sindacato spiega che “è drammatico il dato che vede un aumento vertiginoso degli episodi di aggressione e violenza presso il carcere Carinola. Del resto aver trasformato la struttura da penitenziario a massima sicurezza ad uno a custodia attenuata, ha determinato un incremento di detenuti senza un conseguente aumento di risorse e uomini. Sono stati trasferiti poi detenuti problematici con una conseguente impossibilità di gestirne alcuni garantendo i livelli minimi di sicurezza. La Uspp auspica che l’impegno assunto dal provveditore regionale Martone di fare una verifica delle carceri al fine di comprenderne le necessità effettiva possa essere mantenuto nel mese di settembre”.

Fonte: https://www.anteprima24.it/caserta/detenuto-libico-distrugge-cella/: 

'Ieri evasione da istituto minorile. Modificare legge' 11 Agosto , 13:01 (ANSA) - NAPOLI, 11 AGO - Contro i suicidi, tre negli ultimi giorni, nel carcere di Poggioreale, servono più agenti e più operatori, non ispezioni. Così, in una nota, il segretario regionale dell'Uspp, Ciro Auricchio, commenta la paventata ispezione ministeriale nella casa circondariale napoletana. "Per debellare questa terribile piaga - continua Auricchio - sono necessari educatori e psicologi. È questa la direzione il ministro della Giustizia deve prendere". Auricchio invita il ministro a rivedere la legge 117/2014 affinché "i detenuti maggiorenni vengano tolti dagli istituti penali minorili". "Ieri sera - informa il segretario regionale dell'Uspp - un detenuto ventenne di nazionalità egiziana è evaso da Airola: aveva un permesso per lavorare e non è più rientrato". (ANSA). PIO

Per incarico dell’on. Giuseppe Brescia, Presidente della I Commissione (Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e interni) e dell’on. Gianluca Rizzo, Presidente della IV Commissione (Difesa) della Camera dei deputati, comunichiamo che le audizioni informali già previste per il 2 agosto e rinviate a causa dei concomitanti lavori dell'Assemblea avranno luogo il prossimo 4 settembre 2018 alle ore 17.

Si fa presente che per le audizioni informali non è prevista alcuna forma di resocontazione. Pur avendo carattere informale, l’audizione, ove nulla osti da parte vostra, sarà trasmessa sulla web-tv della Camera dei deputati (in base al parere espresso dalla Giunta per il Regolamento nella seduta del 26 giugno 2013). Con l'occasione si comunica che per la propria relazione ciascun audito potrà disporre di un tempo massimo di cinque minuti. Nel caso lo si ritenga utile, è gradita la predisposizione di memorie scritte. Di seguito il link alla scheda del provvedimento: http://www.camera.it/leg18/682?atto=035&tipoAtto=Atto&idLegislatura=18&tab=1#inizio Rimaniamo in attesa di un vostro cortese riscontro sul consenso alla trasmissione sulla web-tv Camera.

La Segreteria della I Commissione Affari Costituzionali, della Presidenza del Consiglio e interni

Ecco il testo della comunicazione pervenuta Come anticipato per le vie brevi, per incarico dell’on. Giuseppe Brescia, Presidente della I Commissione (Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e interni) della Camera dei deputati, e dell’on. Gianluca Rizzo, Presidente della IV Commissione Difesa della Camera dei deputati, comunichiamo che le Commissioni riunite I e IV non possono procedere allo svolgimento delle audizioni informali già previste per la giornata odierna a causa dei concomitanti lavori dell’Assemblea.

Tali audizioni informali avranno luogo alla ripresa dei lavori parlamentari dopo la pausa estiva. Sarà nostra cura comunicare tempestivamente la nuova data utile. Scusandoci ancora per il disagio arrecato, inviamo i nostri più cordiali saluti.

La Segreteria